27 giugno 1980, venerdì. Dall'aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna parte il volo Itavia IH870 diretto a Palermo. Sono le 20.08, il volo inizia due ore dopo l'orario previsto; l'arrivo a Punta Raisi è previsto per le 21.15. Il DC 9 viaggia in modo regolare, a bordo: 64 passeggeri adulti, 11 ragazzi tra i due i dodici anni, due bambini di età inferiore ai 24 mesi e 4 persone d'equipaggio. Nessun problema viene segnalato ma poco prima delle 21.00 dell’aereo si perdono le tracce radar.
Il Tg1 della notte annuncia che l’aereo è ormai disperso. Per tutta la notte elicotteri, aerei e navi partecipano alle ricerche mentre all’ aereoporto di Punta Raisi parenti ed amici dei passeggeri si accalcano ai banconi dell’Itavia alla ricerca di notizie. Alle prime luci dell’alba viene individuata, alcune decine di miglia a nord di Ustica, una chiazza oleosa e tutti i quotidiani del 28 giugno riportano la tragica notizia. Nella prima mattinata vengono anche avvistati i primi relitti e i primi cadaveri. E’ la conferma che il velivolo è precipitato in quella zona del Tirreno dove la profondità supera i tremila metri.
Non c’è più spazio per le speranze, tutti i passeggeri sono deceduti: si tratta di 81 persone. Una vicenda sulla quale non è stata ancora fatta piena luce. Rai.tv ricorda quella tragica pagina di storia.