La Malanotte racconta, a quasi trenta anni di distanza, i giorni del sisma dell'Irpinia del 1980 che colpendo la Campania centrale e la Basilicata causò 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti. La scossa principale raggiunse i 6,9 gradi di magnitudo della scala Richter.
Il 23 novembre del 1980 decine di scosse rasero al suolo interi paesi della zona irpina e misero in ginocchio il capoluogo campano Napoli. Morti, panico e disperazione lasciarono il segno sulla memoria individuale e collettiva della regione e dell'intero paese, trasformando quella tragedia in un momento topico del racconto dell'Italia contemporanea. A crolli e paura seguirono, nei giorni successivi, importanti impeti di solidarietà da tutto il paese e una forte spinta organizzativa che tentò di riparare all'emergenza sismica.
Il racconto si articola in momenti di narrazione individuale delle scene legate al sisma affiancati dal racconto di "memorie collettive" costruite attraverso voci di protagonisti, superstiti e testimoni di quei giorni.
L'autore, nato il 23 novembre di qualche anno prima (il 1977) intende così intrecciare una narrazione personale ad un quadro narrativo che attraversa uno degli snodi fondamentali della storia recente del nostro paese.