Da lunedì 28 settembre a venerdì 9 ottobre alle 23.30
In Italia solo nel 2008 sono nati sessantottomila bambini figli di immigrati.
L'incremento demografico nel nostro paese è dovuto, in larga parte, alla presenza di stranieri.
Le iscrizioni dall'estero, in continuo forte aumento, sono caratterizzate dalla pluralità e varietà di paesi d'origine, culture e religioni, e dalla crescente tendenza alla permanenza stabile nel nostro territorio.
Sono le nuove famiglie italiane che noi vogliamo conoscere, che parlano più lingue, che ascoltano più musiche, mangiano più cibi, adottano abitudini, stili e comportamenti, elaborando quindi più culture, diverse all'interno dello stesso nucleo familiare, che resta però ben coeso al suo interno.
Si parla molto di come noi accogliamo gli immigrati, e quindi queste famiglie, se e quanto riusciamo a farle sentire a casa loro, dopo anni di lavoro, di carte e permessi di soggiorno da rinnovare, di famiglie d'origine che a volte non vedono per anni, di mutui e tasse da pagare, di bambini nati in Italia, ma che non hanno diritto naturale di cittadinanza.
Ma loro come accolgono noi? Una volta aperta la porta sulla loro intimità, sui loro riti giornalieri, noi come ce la richiudiamo questa porta alle spalle?
Entrare a casa di una famiglia di cosiddetti "nuovi italiani" significa trovare spesso un'unità sorprendente, e a parlare con noi sono un padre, una madre, dei figli, i vicini di casa, i parenti, gli amici del cuore.
Lidia Riviello entra in casa di cinque famiglie che al suo microfono, per dieci puntate, racconteranno la loro vita e la normale quotidianità dell'essere immigrati in Italia oggi.